Il nuovo anno è partito col botto, non si può raccontarla in altra maniera. Mentre tutti si interrogavano sui trend social, commerciali e chi più ne ha più ne sbaglia, è arrivata lei: la temutissima AI.
Andando per gradi e senza perdersi in stati ansiosi irrazionali, si può riflettere su come l’intelligenza artificiale non sia arrivata nel 2023, ma fosse già presente da qualche anno e ne abbiamo usufruito tutti, più o meno consapevolmente. Basti pensare a Siri o Alexa, che ci accompagnano da diverso tempo nelle stanze delle nostre case con contenuti on demand basati sulle nostre preferenze che l’AI sa ricostruire. Non solo: i software di riconoscimento facciale, i filtri utilizzati sui social e tanto altro sono anch’essi basati sull’uso variegato dell’intelligenza artificiale.
Dunque la si può considerare un alleato o un nemico? E per gli ottici? Romperà equilibri e creerà problemi nel nostro settore? La risposta è sì. Cambierà tutto, ma la buona notizia è che non scompariranno i professionisti della visione più lungimiranti.
Senza dubbio una tecnologia di questo tipo modificherà per prima cosa le abitudini delle persone, quindi dei clienti. A tal proposito si dovrà ripensare tutta la customer experience, affinché gli utenti finali possano sentirsi in un luogo evoluto di pari passo con i tempi moderni.
In termini pratici e più concreti l’AI porterà una maggiore cura in alcuni ambiti della gestione del negozio. Si potrà ad esempio comunicare in maniera più precisa con i consumatori desiderosi di raccogliere informazioni, grazie a un chat bot istruito in maniera esemplare sulle necessità di un cliente tipo del centro ottico.
Sarà possibile essere disponibili a ogni ora del giorno e della notte per offrire supporto tecnico a chi lo richiederà tramite i canali dell’insegna (cosa abbastanza difficile da realizzare nella vita reale) o, ancora, ci sarà l’opportunità di offrire un livello superiore di servizio attraverso l’uso di software in grado di illustrare virtualmente le caratteristiche di alcuni prodotti: un esempio sono le applicazioni che mostrano il viso del cliente con gli occhiali selezionati da un catalogo.
Per l’ottico moderno che si metterà al lavoro studiando queste tecnologie si svilupperà un diverso modo di relazionarsi con il cliente e di proporre soluzioni su misura. Siamo all’inizio di una nuova era in cui non si rischierà di essere sostituiti da macchine, ma da professionisti in grado di governare l’intelligenza artificiale e trarne i massimi benefici in termini di differenziazione e posizionamento sul mercato, dunque anche di business.
I reali problemi di questa tecnologia sono basati tutti sulla paura di non sapere: si dovrebbe quindi interpretarne adeguatamente lo sviluppo inarrestabile per sfruttarne i principali benefici.
E tu che rapporto hai con l’AI?
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