Una delle domande che mi vengono poste più frequentemente è “Che tipo di negozio hai?” ed in genere, subito dopo… “Design? Commerciale? Fashion? Professional?”
Ed io resto sempre un po’ basito. Nel 2016 possiamo ancora essere così legati alle etichette? Mi chiedo perché ci ostiniamo ad essere così selettivi anziché puntare sull’essere unici. Mi tocca sempre chiarire che – anche se amo il design e ne parlo tanto – il mio non è un negozio di design. E non è assolutamente un negozio commerciale, né un negozio troppo fashion.
Allora Nico, cos’è il tuo negozio?
Il mio negozio è semplicemente il mio. Il mio negozio è la proiezione delle mie idee, della mia creatività, dei miei pensieri e della mia competenza. Tutto quello che espongo, quello che comunico e propongo ai miei clienti non è un articolo da etichettare. Non vi è categoria né prezzario per tutto questo. Si tratta della mia anima, racchiusa tra le mura del mio negozio. Si tratta di qualcosa che non può essere attribuito ad altri, ma solo ed esclusivamente al mio vivere e al mio essere.
Avete presente quando ci si ostina a inserire dei gruppi o dei singoli artisti in generi musicali ben definiti? Ecco, è un po’ la stessa cosa. Voler a tutti i costi classificare qualcosa significa adottare un atteggiamento limitante, forse un po’ bigotto, un atteggiamento che francamente trovo intollerabile. Non ce la faccio, mi ritrovo in preda ad un attacco di claustrofobia solo al pensiero di essere “bollato” con un’etichetta.
Ogni persona ha il suo stile. Anche l’ottico.
Uno stile unico ed inimitabile che ci rende autentici, non emulabili (o almeno non del tutto). Quando ricordiamo un celebre artista del passato ne ricordiamo le gesta, l’unicità della voce, così come quando canticchiamo una hit intramontabile che non potrà mai essere duplicata. Allo stesso modo un ottico – ed il suo negozio – è unico per questo: ha un suo gusto personale che condivide con i suoi clienti, un personalissimo modo di pensare che lo contraddistingue dagli altri professionisti della categoria.
Ha dunque senso parlare di etichette?
No, non credo. Immaginate, sarebbe come inserire quel mito di Freddie Mercury in un’etichetta ben definita. Impossibile! Per questo credo che l’ottico sia come una Rockstar… un professionista unico (ed inimitabile) in grado di aiutare i suoi clienti a scegliere gli occhiali giusti, quelli che amplificano la bellezza del viso e potenziano la visione. Senza distinzione di stile, ovviamente. Cosa ne pensate? 🙂