Sono passati vent’anni dal lancio di Second Life, il mondo virtuale elettronico digitale che consentiva di costruirsi una “nuova” vita praticamente da zero: grazie a un avatar in 2D, si poteva realizzare ciò che nella realtà risultava più difficile per molti. Nel frattempo, precisamente nel 2006, l’apertura della piattaforma Facebook al mondo intero ha cambiato completamente il modo di relazionarsi con l’ambiente internet, compreso l’ambito professionale. In questi anni ciò che non è mai mutato è la possibilità per le persone e per i professionisti di presenziare luoghi virtuali mostrandosi per ciò che desiderano apparire e non necessariamente per quello che realmente sono. Per quanto paradossale e aberrante sembri, la verità è questa. Affittando una camera di hotel e una super auto, con un paio di foto e di Stories è possibile mostrare agli altri uno status costruito e non corrispondente alle realtà. Facebook e in generale gli strumenti che il mondo digitale offre consentono ciò. Ma non solo questo, per fortuna.
Alla fine del 2021 si è verificato un evento che ha stravolto tutti. Il creatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ne ha ufficializzato il passaggio a Meta, ovvero la più grande trasformazione del social network da lui fondato. In sintesi l’idea è investire tutto sul metaverso, che rappresenta l’evoluzione naturale dei social. Attraverso visori e strumenti simili ai joypad della PlayStation sarà possibile vivere un’esperienza totalizzante e immersiva, che farà nascere nuove forme di interazione fra le persone, in ambienti virtuali ma con oggetti, luoghi ed eventi corrispondenti alla realtà. E proprio qui, sulle nuove forme di interazione sociale è importante fermarsi a riflettere per capire quale sarà il futuro che attende l’ottico e, in generale, il nostro settore. Nessuno sarà escluso da questo tsunami, simile all’avvento dei social network.
Se internet, grazie alle sue infinite potenzialità, ha portato molti a pensare che sia stata la causa di tanti negozi chiusi, con l’arrivo del metaverso in parecchi probabilmente immagineranno di essere di fronte alla fine del mondo, in questo caso dell’ottica. E invece no, non sarà così. Cambieranno sicuramente le regole del gioco, ma nessuno verrà escluso dalla possibilità di reinventare la propria presenza sul mercato.
Nel decennio passato si è palesata la necessità, per tutti, di essere raggiungibili attraverso un browser o almeno un canale social. È chiaro a ogni professionista che i clienti ci cercano attraverso chat e restano in contatto con il punto vendita mediante l’uso di app e newsletter. Nulla da temere dunque a causa del metaverso, a patto che si abbia ancora voglia di crescere ed evolversi. Si tratterà di studiare e sperimentare una nuova dimensione virtuale e tridimensionale, attraverso cui i clienti potranno relazionarsi con il proprio ottico di fiducia. Che non sarà un mondo a sé, ma complementare alla realtà fisica del negozio di ottica.
Nasceranno quindi centri ottici nel metaverso e al loro interno ci saranno gli avatar dei professionisti della visione ad accogliere e informare le persone di ogni aspetto riguardante il benessere visivo. Affinché ciò possa svilupparsi e portare reali cambiamenti nel settore è necessario un cambio di passo. Non si deve pensare solo alle nuove generazioni, perché potenzialmente tutti avranno l’opportunità di mettersi in gioco in uno scenario come il metaverso. L’unico elemento indispensabile sarà il desiderio di reinventarsi e di appassionarsi a nuovi ambiti, anche al di fuori del mondo della visione e degli occhiali. Coloro che lo fanno e che l’hanno sempre fatto sono definiti multipotenziali. Non sono persone speciali, né dotate di super poteri. Hanno semplicemente un modo di vivere le cose, il lavoro, le passioni e l’amore, sempre diverso e improntato alla scoperta. Non si accontentano di essere la stessa “versione” di sé per tutta la vita, o per tutta la carriera professionale, ma amano sperimentare.
Nel contesto attuale esistono professionisti della visione che hanno saputo farsi strada raggiungendo grandi obiettivi, non solo di business, perché grazie alla loro curiosità e adattabilità hanno messo a frutto ciò che hanno appreso in altri studi e altre esperienze non legate all’ottica. Il saper mixare le conoscenze teoriche del nostro mondo con tutto quello che è l’ispirazione proveniente da altri settori ha reso gli ottici multipotenziali già pronti per il futuro che vedremo realizzarsi sin da questo anno.
Nel prossimo articolo di questa rubrica scopriremo un collega ottico in grado di valorizzare la propria multipotenzialità per ottenere già oggi risultati molto interessanti e prepararsi sin d’ora all’ingresso nel metaverso.
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